L’utilizzo della posta elettronica in ambito lavorativo è divenuto ormai indispensabile, tanto che la comunicazione via email rappresenta uno degli strumenti principali per lo scambio di informazioni, documenti e dati all’interno e all’esterno delle aziende. Tuttavia, questa apparente semplicità e rapidità nasconde numerosi rischi legali che spesso vengono sottovalutati sia dai dipendenti sia dai datori di lavoro. La mancata consapevolezza delle normative e delle buone pratiche comporta esposizione a sanzioni e gravi conseguenze per la propria professionalità e per l’impresa.
I confini giuridici della posta elettronica aziendale
Le email inviate e ricevute nei contesti lavorativi sono protette da diverse normative che tutelano sia la privacy sia la segretezza della corrispondenza. In particolare, la corrispondenza elettronica gode della tutela prevista dall’articolo 15 della Costituzione italiana e dall’articolo 616 del Codice Penale, che disciplina la violazione, sottrazione o sospensione della corrispondenza. Ancor più rilevante è lo Statuto dei lavoratori (art. 4 della legge 300/1970), che pone limiti molto stringenti al controllo a distanza dei dipendenti da parte del datore di lavoro. La normativa non vieta in modo assoluto i controlli sulle email aziendali, ma li rende possibili solo in presenza di motivazioni concrete e seguendo precise condizioni. I controlli devono risultare proporzionati, trasparenti e regolati da chiare policy aziendali, di cui il lavoratore sia stato informato in anticipo. Senza queste condizioni, il controllo della posta elettronica può essere considerato illecito e dunque passibile di sanzioni sia civili sia penali.
Responsabilità legali e profili penali
Ogni volta che si utilizza un’email per inviare, ricevere o archiviare dati aziendali o personali, si genera un trattamento di dati personali ai sensi del GDPR e del Codice Privacy italiano. La responsabilità legale di chi gestisce questi dati è altissima: non solo il Titolare del trattamento (tipicamente il datore di lavoro o l’impresa), ma anche il singolo lavoratore è responsabile delle informazioni che transitano tramite la propria email aziendale. Se informazioni aziendali o dati sensibili di terzi vengono diffusi in maniera non autorizzata, accidentalmente oppure intenzionalmente, l’azienda può essere coinvolta in contenziosi civili o, nei casi più gravi, in procedimenti penali. Alcuni rischi ricorrenti includono:
- Accesso abusivo a sistema informatico (art. 615-ter c.p.): riguarda l’accesso non autorizzato alle caselle email aziendali, anche da parte del datore di lavoro, se non autorizzato da policy specifiche.
- Violazione di corrispondenza (art. 616 c.p.): la lettura o l’utilizzo di contenuti email riservati, senza il consenso o le basi giuridiche necessarie.
- Trattamento illecito di dati personali (art. 167 Codice Privacy/GDPR): scambio o diffusione indebita di dati personali tramite email, con potenziale danno per l’interessato.
In molti casi, prove raccolte in violazione delle norme non sono utilizzabili in giudizio per giustificare sanzioni disciplinari o licenziamenti. Una gestione poco attenta espone inoltre l’organizzazione a danni reputazionali, perdita di fiducia da parte di clienti e fornitori, e sanzioni da parte dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
La sicurezza delle informazioni veicolate tramite email
Nel quadro attuale, le informazioni aziendali che transitano via email sono tra i beni più preziosi e vulnerabili. I rischi di perdita, furto o alterazione dei dati tramite attacchi informatici, phishing o semplici errori umani sono quotidiani. La responsabilità di tutelare le informazioni non si limita all’IT aziendale, ma coinvolge attivamente ogni utente che utilizza la propria casella di posta elettronica professionale. È fondamentale:
- Verificare sempre la legittimità dei destinatari prima di inviare documenti sensibili o riservati.
- Non utilizzare account email aziendali per scopi personali o per iscriversi a servizi online non pertinenti con il lavoro.
- Attivare filtri antispam e prestare massima attenzione agli allegati e ai link sospetti, evitando di comunicare dati personali o credenziali tramite email non sicure.
- Seguire le direttive interne e le istruzioni degli amministratori IT su come gestire i trasferimenti di file e le archiviazioni nei server aziendali.
Nel contesto di furto d’identità o accessi indebiti alla email, la responsabilità ricade anche sull’utente che non adotta misure di sicurezza minime, come la scelta di password robuste, la verifica in due passaggi e l’utilizzo di device aziendali configurati secondo standard di sicurezza aggiornati.
Policy aziendali, formazione e prevenzione
L’aspetto chiave per ridurre al minimo i rischi legali connessi all’uso dell’email aziendale è l’adozione e la conoscenza di politiche interne chiare e aggiornate. L’implementazione di policy aziendali ben definite, che regolino l’uso della posta elettronica, le modalità di verifica o controllo e le sanzioni previste in caso di abusi o violazioni, è indispensabile. Tali policy devono essere adottate in modo tempestivo e trasparente, formando tutti i dipendenti su rischi e corrette prassi di utilizzo delle email aziendali.
Altrettanto importante è la prevenzione attraverso programmi di formazione ricorrenti che includano:
- Simulazioni di attacchi di phishing per individuarne e neutralizzarne tempestivamente gli effetti.
- Aggiornamenti sulle normative privacy, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati e la normativa italiana collegata.
- Linee guida su come evitare comportamenti rischiosi e come gestire dati sensibili o informazioni riservate su supporti digitali.
Ruolo attivo dei dipendenti nella prevenzione dei rischi
Oltre alle responsabilità aziendali, i singoli lavoratori hanno il dovere di partecipare attivamente alla tutela dei dati trattati tramite le email. È necessario:
- Segnalare tempestivamente eventuali anomalie, potenziali intrusioni o smarrimenti di dispositivi contenenti le credenziali di posta elettronica.
- Non lasciare incustoditi computer e device aziendali collegati a caselle email.
- Evitare l’archiviazione di dati sensibili nella casella senza misure di sicurezza aggiuntive.
Solo una collaborazione sinergica tra azienda e lavoratori, basata su consapevolezza, formazione e aggiornamento continuo, può ridurre drasticamente l’esposizione ai rischi e ai contenziosi legali legati all’uso della posta elettronica in ambito professionale.








